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The Vatican Tapes recensione] - Che si creda o meno nell'esistenza del male e del demonio, da sempre la possessione e l'esorcismo esercitano un certo fascino sulla cultura popolare. Prova ne sono i tanti film (horror, ma non solo) che hanno attinto a piene mani dal tema: dal caposaldo L'esorcista (William Friedkin, 1973), al comico Il piccolo diavolo (Roberto Benigni, 1988), fino ai più recenti L'ultimo esorcismo (Daniel Stamm, 2010) o L'evocazione – The Conjuring (James Wan, 2013), solo per citarne alcuni. Ora una nuova pellicola si inserisce nel filone: The Vatican Tapes, horror di Mark Neveldine, per la prima volta dietro la macchina da presa senza il socio Brian Taylor (Crank, Crank: High Voltage, Gamer e Ghost Rider – Spirito di vendetta). Il film inizia a Roma, nella Città del Vaticano per essere più precisi, dove una coppia di alti prelati "specializzata" in esorcismi si ritrova a visionare alcuni filmati, da cui sembra evidente che la battaglia tra il bene e il male, tra Dio e Satana stia per iniziare. Al centro di questa lotta è Angela Holmes (Olivia Taylor Dudley), che dal giorno del suo 27mo compleanno inizia a provocare strani (e mortali) eventi intorno a sé. Dapprima, i medici sospettano una qualche malattia mentale. Ma quando la scienza non riesce a rispondere con la logica al cambiamento della giovane donna, ecco che si fa strada il sospetto che sia posseduta da una forza sovrannaturale di rara malvagità… Nulla di nuovo sotto il sole, per una pellicola che ha due pregi fondamentali: lo scorrere senza intoppi per tutti i suoi 90 minuti, e un finale non scontato. Purtroppo però, sono una generale banalità che attraversa tutto il film e alcune trovate al limite del ridicolo a rendere inefficace e poco riuscito The Vatican Tapes, che fatica a spaventare davvero. Per non parlare degli attori: se tanto è brava la protagonista a incarnare la corruzione a cui può portare il male, di certo non si può dire lo stesso per il sacerdote che "scopre" la possessione, interpretato da Michael Peña (Crash, American Hustle, Fury), e per il vicario Imani di Djimon Hounsou (Amistad, Blood Diamond), uno dei due "super esperti" in materia di esorcismi, che risultano fuori posto rispetto ai ruoli che sono chiamati a interpretare.
(La recensione del film "
The Vatican Tapes" è di
Giulia Mazza)
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