La recensione del film La regola del gioco di Jean Renoir

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Trama

LA REGOLA DEL GIOCO di Jean Renoir

La regola del gioco Recensione
Un aviatore, Andre (Toutain), tenta di uccidersi per amore ma l'amico Octave (Renoir) riesce a distoglierlo da questo proposito e lo invita in un castello della regione di Sologne. Il padrone del castello, il marchese Chesnaye (Dalio), ha riunito un gruppo di persone per una battuta di caccia e una festa notturna. La "commedia dell'amore" si svolge nelle sale del castello in un crescendo di dichiarazioni e di inseguimenti e su due livelli diversi: gli aristocratici al piano superiore e la servitù al piano inferiore. Andre che sta fuggendo con la marchesa, sarà ucciso casualmente da un guardiacaccia (Modot) perché lo crede in compagnia della propria moglie. Il marchese rassicura tutti ed il gioco riprende.
Idea Centrale
Ogni gioco ha le sue regole e giocando diversamente si può perdere la partita.
Analisi
"La regola del gioco" mescola humour e crudeltà e descrive con lucido pessimismo il crepuscolo del mondo aristocratico, delineando i caratteri ed il cinismo della classe al potere. Ma l'anarchico Renoir, pur guardando con simpatia alla spontaneità ed alla sincerità dei proletari, non nasconde il fascino sottile e discreto che la borghesia, con le sue eleganze e trasgressioni, esercita su di lui. Viene posto anche in risalto il tema dell'amore "vissuto" e dell'amore "giocato". È quello che capita all'aviatore che non gioca alla seduzione, ma ad una seria partita d'amore.
Note e curiosità
II film fu tagliato e ritirato dalle proiezioni nel 1939 perché ritenuto "demoralizzante". Nel 1965 fu ritrovata la versione originale de La regola del gioco.(Da "201 Film Capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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