POETRY - RECENSIONE
 
locandina Poetry
Locandina "Poetry"

Poetry - recensione

 
Il cinema coreano gode ormai di positivi ed entusiastici riconoscimenti a livello internazionale. “Poetry”, ultimo lavoro di regia e sceneggiatura di Chang-dong Lee (“Oasis” e “Secret Sunshine”), Premio Miglior Sceneggiatura a Cannes 2010, è un ritratto severo del cambiamento di valori della società sud coreana, filtrato attraverso la personalità dolcissima di Mija (Jeong-hie Yun), una donna di 66 anni. Mija vive con suo nipote Jongwook (Da-wit Lee) di 16 anni, ragazzo schivo, musone ed irriverente verso la nonna. I due abitano in un piccolo appartamento in una cittadina di provincia attraversata dal fiume Han, nella Corea del Sud. Un giorno, proprio sul letto di questo fiume, galleggia senza vita il corpo di una giovane fanciulla, Agnes. Mija viene a conoscenza della cosa e sgomenta ne parla a Jongwook, perché la fanciulla era  
 
una studentessa che frequentava lo stesso istituto scolastico del nipote. Ma Jongwook sembra non interessarsi affatto dell'incidente luttuoso. “Poetry” sin dall'inizio delinea un racconto che articola in parallelo orientamenti di valore e di morale sociale stridenti. La personalità pura e leale di Mija, che sempre cerca di cogliere e riconoscere quello sguardo trascendente la realtà che le permetta finalmente di riuscire a   recensione Poetry
scrivere poesie, si trova a patteggiare un quotidiano malsano che condivide con lo stesso nipote, con l'anziano emiplegico di cui è la badante, e con altra gente che la delude continuamente. Mija è anche affetta da Alzheimer. Ma a questa condanna la donna, che sorprende tutti per il suo modo di essere libera ed anche in un certo senso affascinante per i suoi leggiadri vestiti floreali, non vuole credere e rifiuta il fatto che un giorno la sua mente sarà vuota, deserta , priva di sé stessa. Dolcezza e pura sensualità si coniugano con una determinazione inflessibile. Mija verrà a conoscenza di miserie umane inaccettabili con cui non scenderà mai a compromessi, pur filtrando queste miserie attraverso la sua sensibilità poetica, la donna renderà giustizia alla memoria della giovane ragazza morta suicida. “Poetry” è una storia raccontata che non ha una fine, perché è proprio nel finale che il racconto prosegue all'infinito, con le rime scritte e decantate dalla voce di Mija , con una forza sensuale ed una sensibilità struggente, fino al connubio commovente con la voce dell'adolescente scomparsa. Il volto della ragazza prende forma sulla schermo, si materializza in un sorriso di rinascita ad una vita senza tempo . La poesia in “Poetry” è il catalizzante dei rapporti umani. Umanità che sembra oggi sfuggire alla dolcezza di qualsiasi forma di percezione poetica per elevarsi ad una sensibilità ed una sensualità immortali. Film struggente ed intenso, “Poetry” è un sapiente e commovente ritratto di una donna che, con determinata dolcezza, non si arrende alla crisi di valori che sta mietendo vittime soprattutto tra le giovani generazioni. Chang-dong Lee cristallizza emozioni, senza cadere nella trappola subdola del melodramma, lascia allo spettatore punti aperti, misteriosi, di libera riflessione. Ed è così anche per il finale che ci conquista con la voce di Mija, narrante la sua poesia scritta per Agnes, ma non sappiamo dove la nostra straordinaria donna alla fine sia andata. Un film che sconvolge e commuove, “Poetry” è uno sguardo autentico sul mondo.

(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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